Alla Scoperta del Pollino
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Tramonti tirrenici

8/4/2017

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Per poter vedere uno dei tramonti più belli che si possono ammirare nel Parco Nazionale del Pollino si deve raggiungere il gruppo del Monte Gada - La Destra - Ciagola, affacciarsi sul Mar Tirreno e attendere solo che il sole inizi il suo cammino verso il mare, colorando e illuminando la costa con i suoi toni caldi.

Lungo il semplice percorso si possono osservare i pianori che intervallano l'area e risalendo sulla dorsale i panorami si ampliano fino a poter osservare, una volta sul crinale, a 360° tutto intorno dal Massiccio del Pollino alle spalle, alla Valle del Mercure, fino al picco dove è  collocato il Cristo di Maratea di fronte a noi.
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Il Biancone e il Gruccione nel Pollino

8/3/2017

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Bellissimi e inaspettati gli avvistamenti di ieri nel cielo del Pollino.

Mentre ci avviciniamo al punto di partenza per la nostra escursione ecco, passare in cielo, un bellissimo rapace dalla colorazione della parte inferiore evidentemente chiara che viene subito identificato, anche grazie al tempo a disposizione che ci concede per ammirarlo, come uno stupendo giovane di Biancone - Circaëtus gallicus. Ci concede addirittura qualche scatto prima di sparire al di là dei rilievi che ci circondano.
Subito dopo, sui fili della linea telefonica, si ripresentano come già mi era accaduto durante la primavera passata, i coloratissimi Gruccioni - Merops apiaster, facilmente riconoscibili per le forme e i colori unici della livrea.

Entrambe specie sono protette dalla Direttiva Uccelli
79/409/CEE, e rappresentano alla meraviglia il fascino dell'avifauna che contribuisce all'elevata biodiversità delle nostre aree naturali.

Il  Biancone, affascinante rapace, è un uccello migratore che sverna prevalentemente in Africa e torna sui cieli d’Europa con l’arrivo della primavera. La specie ha conosciuto un importante declino, in buona parte dell’areale europeo tra il XIX e il XX secolo, soprattutto nell’Europa centrale. Divenuto poi stabile negli ultimi 30-40 anni.
Anche il Gruccione, diffuso prevalentemente nel bacino del Mediterraneo, nidifica alle nostre latitudini, mentre lo svernamento avviene, dopo un lungo viaggio nell’Africa posta a sud del Sahara. Si nutre prevalentemente di insetti catturati in aria con stupende acrobazie e abili voli. Purtroppo per questa specie si è registrato un largo declino della popolazione nidificante in Europa, probabilmente per un correlativo decremento delle loro prede a causa di inquinamento e agricoltura.

Per chi volesse approfondire e conoscere di più questi splendidi animali può fare riferimento ai link sotto le foto inserite nell'articolo.

Ordine: Accipitriformes
Famiglia: Accipitridae
Genere: Circaëtus
Specie: C. gallicus

Ordine: Coraciiformes
Famiglia: Meropidae
Genere: Merops
Specie: M. apiaster


Info utili: scheda Biancone
Info utili: scheda Gruccione
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L'Argentino in una caldissima giornata

8/3/2017

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"E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene".
W. Shakespeare

Foto
Foto

Partiti dal pianoro di Campolungo e preso il sentiero che porta alla Salviosa prima e all'area di Masseti poi, intraprendiamo il sentiero che discende ripido nella Valle dell'Argentino.

La discesa è veloce e presto ci ritroviamo all'incrocio dell'IPV7, dopo aver aggirato in parte Castel Santo Noceto. Prendiamo verso l'itinerario che più brevemente raggiunge Povera Mosca senza però proseguire verso tale area, ma deviando sulla sinistra alla biforcazione e raggiungendo così il Fiume Argentino sempre limpido e abbondante. Riusciamo a guadare in un tratto in cui la corrente è meno impetuosa e il letto del fiume si presenta basso e ci lascia tutte le possibilità di farlo.
Ci ricolleghiamo così all'IPV7 che parte proprio da Povera Mosca seguendo l'anello, e passiamo prima dalla Fontana del Fiume Argentino, e poi da Pantagnoli dopo aver superato i ponti sul fiume; all'incrocio con Golfo della Serra ci spingiamo fino a tale località per osservare una piccola cascata e poi tornare indietro risalendo per il panoramico itinerario che giunge fino al Valico di Castel Santo Noceto per continuare poi la salita piuttosto ripida e pesante, viste le temperature, ritornando alla piccola radura prima di Castel Brancato.

Da lì, dopo una meritata pausa a Masseti presso i casotti forestali, si riprende la strada per ritornare all'auto per il medesimo sentiero fatto all'andata.
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Passeggiata nel Bosco Incantato

8/2/2017

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Sembra quasi un rito l'avvicinamento in graduale salita verso l'ingresso della Fagosa, una estesa faggeta alle pendici del Massiccio del Pollino.

"Entrando" in questo bosco si percepisce forte la differenza dell'equilibrio che vi è tra la natura e tutto l'ambiente circostante: è proprio per questo che viene quasi spontaneo pensare ad un bosco magico, ricco di fascino e di antiche leggende, dove l'atmosfera diventa davvero intrisa di qualcosa di più che della semplice meraviglia di osservare una foresta che sembra interminabile e sconosciuta. 
Di tanto in tanto, i sensi sembrano assuefatti da quella calma apparente che circonda l'escursionista, e diviene consueto fermarsi per osservare bene intorno sforzandosi di mantenere vigili i sensi, continuando sul sentiero.

Una coppia di sparvieri, la seconda in due giorni che ho avuto la fortuna di avvistare, mi passa sopra la testa incrociando il sentiero prima di lanciarsi agilmente e lontano tra i tronchi degli alberi lanciando il loro richiamo; e poco dopo raggiungo la famosa Fontana del Principe, da dove, da tutti e sei i suoi bocchettoni, fuoriesce abbondante e fresca l'acqua.

Riempio la borraccia e rientro percorrendo il sentiero 942 prima e 941 poi, attraversando luoghi unici, prima di ritornare sui miei passi fino all'auto.

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    Sono sempre stato un appassionato di escursionismo e ho sempre sfruttato ogni momento disponibile per poter girovagare sulle montagne vicino casa.
    Oggi mi ritengo uno dei fortunati che è riuscito a fare della sua passione un mestiere. Qui racconterò alcune delle meravigliose esperienze vissute nell'area protetta più grande d'Italia
    .

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