Chi sono |
Mi chiamo Andrea e pratico l'attività escursionistica ormai da parecchi anni per la forte attrazione che ho verso la montagna e verso i suoi molteplici aspetti.
Durante la mia carriera accademica ho avuto modo di approfondirne alcuni, conseguendo la laurea magistrale in Scienze Forestali e Ambientali e avendo modo di utilizzare ad oggi queste competenze. Dal 2011 ho iniziato la mia collaborazione con un Centro di Educazione Ambientale (CEA - Pollino Calabria). Nel 2013 ho conseguito il titolo di Guida Ufficiale del Parco Nazionale del Pollino, iniziando a collaborare con la Cop. Emys - Turismo & Natura. Mentre nel 2015 ho conseguito il titolo di Guida Ambientale Escursionistica (AIGAE). Dal 2019 sono una Guida Turistica abilitata e ho così la possibilità di spaziare dagli aspetti naturalistici a quelli storico-culturali della mia terra di origine. Ho intrapreso questa strada con passione e voglia di fare perché credo nel valore del nostro territorio che ha conservato per noi luoghi ricchi di storia e ambienti naturali unici. La mia professionalità è a disposizione durante tutto l'anno: per qualsiasi informazione o richieste non esitate a contattarmi. Escursioni, trekking, visite guidate e accompagnamenti di gruppi organizzati. |
Caratteristiche del Parco Nazionale del Pollino
L'estensione è tra gli elementi caratterizzanti del nostro Parco Nazionale: grazie ai suoi circa 193.000 ha è l'area protetta più grande d'Italia, interessando 2 regioni, Calabria e Basilicata, 3 province e ben 56 Comuni.
Nei suoi confini coesistono ambienti ed habitat rilevanti, che influenzano direttamente la valenza ecosistemica del Parco, ma anche il valore storico culturale di questi territori.
Il simbolo ed emblema del Parco Nazionale è il Pino loricato indicato come Pinus heldreichii subsp. leucodermis Antoine: una vera rarità vegetale giunto in questi luoghi migliaia di anni fa. Questo albero riesce a crescere ad altezze notevoli, assumendo un aspetto e un portamento regale che sembrano sfidare il tempo e il clima tutt'altro che favorevole. La sua fama è resa ancor più interessante dalla notevole longevità della pianta con esemplari viventi millenari. Nessuno, che sia uno studioso o un escursionista, rimane impassibile di fronte a questi vecchi saggi.
Nei suoi confini coesistono ambienti ed habitat rilevanti, che influenzano direttamente la valenza ecosistemica del Parco, ma anche il valore storico culturale di questi territori.
Il simbolo ed emblema del Parco Nazionale è il Pino loricato indicato come Pinus heldreichii subsp. leucodermis Antoine: una vera rarità vegetale giunto in questi luoghi migliaia di anni fa. Questo albero riesce a crescere ad altezze notevoli, assumendo un aspetto e un portamento regale che sembrano sfidare il tempo e il clima tutt'altro che favorevole. La sua fama è resa ancor più interessante dalla notevole longevità della pianta con esemplari viventi millenari. Nessuno, che sia uno studioso o un escursionista, rimane impassibile di fronte a questi vecchi saggi.
La grande estensione del Parco permette di usufruire di una notevole diversità di itinerari che possono essere percorsi da chi è alle prime esperienze e vuole iniziare con delle passeggiate non troppo impegnative, fino agli escursionisti più esperti che possono mettersi alla prova con i differenti tracciati che permettono di raggiungere le più alte vette del Sud Italia.
Se volete visitare il cuore del parco, molti dei più importanti itinerari sono quelli che partendo da Colle Impiso, si snodano fino alle cime principali: Serra Dolcedorme (2267 m), Monte Pollino (2248 m), Serra del Prete (2180 m), Serra delle Ciavole (2130 m) e Serra Crispo (2054 m) per poter ammirare gli stupendi altopiani che si alternano fra queste vette e gli straordinari Pini loricati che impreziosiscono gli stupendi paesaggi di questi luoghi.
Se volete visitare il cuore del parco, molti dei più importanti itinerari sono quelli che partendo da Colle Impiso, si snodano fino alle cime principali: Serra Dolcedorme (2267 m), Monte Pollino (2248 m), Serra del Prete (2180 m), Serra delle Ciavole (2130 m) e Serra Crispo (2054 m) per poter ammirare gli stupendi altopiani che si alternano fra queste vette e gli straordinari Pini loricati che impreziosiscono gli stupendi paesaggi di questi luoghi.
Per chi invece apprezza le pareti rocciose ed è più interessato agli aspetti geo-morfologici, l'area dell'alta Valle del Raganello si propone come territorio prediletto con alcune delle pareti rocciose più imponenti: la Falconara, la Timpa S. Lorenzo, la Timpa del Demonio. Le stesse Gole del Raganello, formatesi nei secoli, sono una peculiarità importante dell'area.
Queste sono anche l'habitat principale dei grandi e dei piccoli rapaci (aquila reale, falco pellegrino, grifone, ecc) attratti dalle pareti a strapiombo, che ne fanno luoghi ideali per costruire i propri nidi.
Le "Piccole Dolomiti" di Frascineto e l'area della Petrosa di Castrovillari sono altre due aree rilevanti per le caratteristiche geologiche che le contraddistinguono.
Queste sono anche l'habitat principale dei grandi e dei piccoli rapaci (aquila reale, falco pellegrino, grifone, ecc) attratti dalle pareti a strapiombo, che ne fanno luoghi ideali per costruire i propri nidi.
Le "Piccole Dolomiti" di Frascineto e l'area della Petrosa di Castrovillari sono altre due aree rilevanti per le caratteristiche geologiche che le contraddistinguono.
Molto importante è anche l'area del Massiccio del Pellegrino, cioè quell'area del Parco che si sviluppa lungo la dorsale tirrenica ricca di intricati valloni e strette gole rimasti per molto tempo inviolati. Qui si contraddistiguono le ampie faggete e la ricchezza di corsi d'acqua che rendono l'area verde e rigogliosa. La stupenda e selvaggia Valle dell'Argentino, una delle aree più incontaminate dell'intero Parco, ne è un esempio rilevante.
Altra caratteristica di questa zona è la presenza di pianori che si collocano lungo tutta la dorsale, da Piano di Mezzo a Piano di Novacco a Piano di Campolongo.
Non mancano anche vette importanti come Cozzo del Pellegrino (1987 m), la Mula (1935 m), la Montea (1825 m), Monte Palanuda (1632 m).
Altra caratteristica di questa zona è la presenza di pianori che si collocano lungo tutta la dorsale, da Piano di Mezzo a Piano di Novacco a Piano di Campolongo.
Non mancano anche vette importanti come Cozzo del Pellegrino (1987 m), la Mula (1935 m), la Montea (1825 m), Monte Palanuda (1632 m).
Per chi invece oltre alle bellezze naturali volesse ammirare anche borghi dalla ricca storia e importanti rilevanze artistiche, allora si spalancherebbero le porte di Morano Calabro, Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello, San Donato di Ninea, San Sosti, Frascineto, Civita, Francavilla Marittima, Aieta e Orsomarso sul versante calabro; Rotonda, Viggianello, San Severino Lucano e Terranova di Pollino sul versante lucano.
La storia di questi Comuni si intreccia con quelle delle diverse culture che hanno abitato e occupato gli stessi territori in epoche passate: Enotri, Bruzi, Greci, Romani, Bizantini, Longobardi, Normanni, Svevi, Aragonesi, Borboni e Francesi.
Ognuno di questi popoli ha lasciato un segno della sua presenza nell'architettura, nell'arte o nella religione dei paesi del Parco.
Particolare sottolineatura meritano i paesi di origine Arbëreshë, minoranza etnica che caratterizza ulteriormente il Parco Nazionale del Pollino, e le diverse chiese e santuari dislocati in molti dei paesi sopra elencati.
Altre attività...
Per le scolaresche, i gruppi e le associazioni oltre che le attività di escursionismo propriamente detto, è possibile realizzare su richiesta delle attività di educazione o interpretazione ambientale che permettono di unire la parte ricreativa e più turistica della passeggiata in montagna alla parte educativa e didattica che permette altresì di offrire una serie di spunti, concetti e riflessioni, integrando una componente formativa all'esperienza vissuta.
Per altre richieste e informazioni contattatemi pure qui:
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