La prima tappa è stata la visita al Parco archeologico urbano di Brancaleone Vetus. L'abitato venne abbandonato negli anni '50, dopo aver resistito alla distruzione dei terremoti del 1783 e dai seguenti del 1905, 1907 e 1908. La sua storia però è molto più antica, attestata tra il VI e il VII secolo d.C. e caratterizzata dall'arrivo di profughi provenienti dall'Armenia e dalla Cappadocia.
Ci siamo spostati per la seconda tappa presso la Chiesa di Santa Maria de' Tridetti a Staiti (RC), una perla culturale e architettonica, la cui storia la destinava inizialmente al rito greco, per poi subire nel tempo importanti modifiche, e lasciando evidente una matura fusione di motivi occidentali e orientali.
Dopo un lauto pasto, arricchito dai prodotti locali e tradizionali, e la visita della "Dimora del Confino di Cesare Pavese", ci siamo diretti alla nostra ultima tappa, il Sito archeologico della Villa Romana di Casignana, area di grande interesse, dove ho già avuto la fortuna di accompagnare diversi gruppi di provenienza diversa, e dove si manifesta una grande area mosaicata. L'area, di epoca romana compresa tra il I secolo fino al suo probabile massimo splendore nel IV secolo d.C., con il suo ampio complesso termale e i suoi ricchi mosaici è sicuramente tra le più importanti rilevanze archeologiche dell'intera Regione.
Queste sono quelle esperienze che permettono di conoscere e vivere davvero un luogo; quelle esperienze che confermano quanto di buono e di bello c'è nelle nostre comunità, nei nostri territori e nelle nostre azioni. Il valore in più, sono le persone che li raccontano, che non solo li conoscono accuratamente, ma che sanno interpretarli con il loro profondo legame con essi. Personalmente ho aggiunto un altro importante tassello alla mia "raccolta".
Un percorso sapientemente illustrato da Carmine Verduci e Alessandra Moscatello, che insieme a tutta la Pro Loco Brancaleone non posso che ringraziare per il lavoro e la competenza con cui ci hanno guidato nei loro territori d'origine.