Il Sentiero Italia è un sentiero escursionistico di lunga percorrenza lungo circa 6.880 km che attraversa le due grandi dorsali montuose della penisola italiana (Appennini e Alpi). L'idea originale nasce nel 1983 su intuizione di un gruppo di giornalisti e scrittori poi riunitisi nell'Associazione Sentiero Italia.
L'itinerario parte dall'importante Santuario della Madonna del Pettoruto, luogo di culto e meta di tanti pellegrinaggi sia degli abitanti di San Sosti che ancora risiedono nell'area, sia di tutti gli emigrati che ritornano nel proprio paese natio in visita dopo molto tempo. Il Santuario e la statua della Madonna hanno una storia particolare che ha portato alla forte devozione mantenuta fino ad oggi. Spero quanto prima di poter dedicare un post più dettagliato magari con foto realizzate durante i giorni dei suoi festeggiamenti.
Visitato il Santuario si può dunque procedere iniziando la salita di Timpa del Maschio, per arrivare in località Casalini, nell'area di Artemisia, altro piccolo grande gioiello che questo percorso regala all'escursionista. Artemisia era un antico abitato di origine Bizantina. Sono presenti i resti di fabbricati che prima erano probabilmente parte di cisterne, abitazioni, piccole fortificazioni e ad una piccola chiesa con abside. Tutte testimonianze che lasciano spazio all'immaginazione in un luogo dove il panorama è davvero unico. Avvisa dell'arrivo a questa località una torretta, probabilmente di avvistamento, sulla valle.
Preso il giusto tempo per ammirare gli angoli di questo territorio, si prosegue fino a raggiungere il versante Est del Monte Prezzamano (1.230 m) e seguire la chiara sterrata che lo aggira, da est a ovest. Fin qui il percorso è facile da seguire e i segnavia bianco-rossi del CAI sono evidenti. Poco prima di raggiungere la località "Campicello", in piena faggeta consiglio una sosta fotografica, perché qui si apre una vista mozzafiato sul gruppo della Montea, e sulla prossima tappa: Pietra Portusata.
Questa località altrettanto famosa quanto la successiva (Tavola dei Briganti), si raggiunge lasciando la comoda sterrata, e seguendo a sinistra intorno ai 1.100 metri di quota, uno stretto sentiero che inizia ad inerpicarsi sul crinale. E così tra i giovani pini loricati si raggiunge prima Pietra Portusata, e poi la leggendaria Tavola dei Briganti, imbrigliata da un'armatura in acciaio per evitarne lo schianto.
Risalendo prima e poi discendendo il sentiero mi viene spontaneo pensare a come effettivamente il luogo di incontro prescelto dei briganti fosse davvero sperduto e difficile da trovare a chi non fosse un bravo conoscitore di quei monti.
Dalla Tavola dei Briganti si deve fare più attenzione: i segnavia rimangono, ma alle volte sono meno facili da notare, e soprattutto, il percorso che inizia a intersecare e superare una serie di canali e canaloni, procede su un fondo dove la traccia è lieve e ricca di insidie.
Si discende così verso Sud costeggiando la località Mauriello fino ad arrivare a Fontana Acqua La Pietra prima e a Fontana La Cornia dopo, quest'ultima sicuramente migliore per approvvigionarsi di acqua. La parte più aspra è ormai superata e, ritornando su una sterrata, si raggiunge un utile e pittoresco bivacco, chiamato "Bivacco Montea - Le Vasche", e superato, seguendo la strada lungo il Vallone della Tragonata, si raggiunge il centro abitato di Sant'Agata di Esaro, punto tappa e fine del nostro percorso.