Alla Scoperta del Pollino
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Il Canto dei Loricati

9/3/2020

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"Abbiamo dimenticato la nostra relazione simbiotica con le piante. Invece dobbiamo riscoprire il rapporto intimo tra esistenza umana e vegetale"
​G. Castana

Il 1° settembre è iniziato con un messaggio su Instagram da parte di Giacomo. 

Giacomo è un ragazzo appassionato del magnifico mondo delle piante (troppo spesso sottovalutato forse), che ha creato un progetto dal titolo "Prospettive vegetali" (lascio il link in fondo all'articolo). Un nome che già rimanda ad un qualcosa che va oltre, rispetto a questo sterminato mondo. 

La sua intenzione era raggiungere Italus, poi modificata sotto mio consiglio ai loricati dei Piani di Pollino per questioni tecniche, per potere dargli "voce". Io inizialmente stupito mi sono informato e appena capito la meraviglia di questa proposta ho immediatamente accettato. In un giorno abbiamo organizzato un piccolo evento (per pochi) e la logistica che avrebbe permesso a Giacomo di raggiungere Scalea, per poi partire la mattina stessa da Colle Impiso, verso il cuore del Parco. 

Nel viaggio ho avuto modo di conoscerlo e incuriosirmi oltre che di apprezzare diversi aspetti del suo progetto. Abbiamo camminato insieme, con Flavia, Alessia, Teresa, Antonella e Andrea. Ognuno con le sue domande, ognuno con la sua curiosità. 

Arrivati a Piano Toscano abbiamo avuto il piacere di ascoltare un faggio isolato, poco distante dal resto del bosco, ma probabilmente con una vita completamente diversa: immaginate quante persone gli passano vicino ma nessuno lo degna di nota perché all'andata si è presi dalla meta e al ritorno dal rientro a casa! Quel tempo direi che se lo è tutto meritato, e sentirlo ha provocato delle sensazioni uniche ad ognuno, così come la meraviglia di "verificare" che lo strumento utilizzato da Giacomo funziona per davvero! Certo cogliendo stimoli elettrici trasformati in stupendi suoni, ma che in quegli attimi rappresentano la VITA. 
Abbiamo ringraziato il faggio e abbiamo proseguito.

Arrivati al cospetto dei loricati abbiamo scelto uno dei due Gendarmi. Giacomo con pazienza ha rimontato il tutto, ed io non vedevo l'ora di poter ascoltare il suono generato dalla vita di un pino loricato ultrasecolare. Quando ha iniziato, un brivido è sceso lungo la schiena, e il respiro si è fatto impercettibile. E' difficile spiegare la sensazione provata, ma in quel momento quel suono mi ha fatto passare davanti decenni e decenni di vita, di incontri, di fatica, di forza, di resistenza, di sofferenza, di orgoglio, di una "prospettiva" completamente diversa dalla mia. Ascoltarlo non bastava più, avessimo potuto saremmo rimasti lì per ore. 

Un'altra meraviglia e un suono con una vitalità ed un modo di farsi sentire completamente diverso è stato quello di un piccolo e giovane loricato poco distante. Lui non ha smesso di "cantare" praticamente quasi mai. Pieno di vita, pieno della voglia di crescere e diventare come i suoi conspecifici tutti intorno a lui. Uno spettacolo, e sensazioni davvero stupende, piacevoli, rilassanti per una vita che vuole crescere. 

Con un sospiro abbiamo deciso di sistemare tutto e rientrare, ringraziando questi alberi magnifici, e Giacomo per la grande opportunità che ci ha regalato. Per lui sicuramente altrettanto emozionante che per noi. La "voce" di un pino loricato, specie unica del Parco Nazionale del Pollino, e per di più ultracentenario, non puoi sentirla ovunque. 
Lui è ripartito subito il giorno dopo per poter continuare il suo viaggio e mostrare il suo progetto al resto d'Italia, se capitate in una delle sue tappe non mancate! Gli ho augurato un grande in bocca al lupo e buon lavoro, con un nuovo invito a ritornare qui sul Pollino per poter dare l'opportunità a qualcun altro di vivere questa esperienza unica. 

Rimanete preparati! Prima o poi ritornerà.


Link sito: Prospettive Vegetali

Link al video per ascoltare il "Canto dei Loricati"

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Scoperta l'Orchidea Fantasma

7/26/2019

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L'orchidea fantasma, Epipogium aphyllum Sw., è una delle rarità botaniche tra le più importanti dell'intero panorama nazionale, ancor più rara nel sud Italia.

Il nome stesso dell'orchidea, sottolinea la difficoltà nella sua individuazione dovuta al suo sottile stelo e al delicato fiore bianco all'apice che sembra sospeso nel vuoto, uno degli elementi che ha contraddistinto il suo nome. 
Le specifiche esigenze climatiche ed ambientali, la carenza di insetti impollinatori, e la limitata diffusione della specie hanno contribuito alla fama e alla caratterizzazione del nome di questa affascinante orchidea.

Tale specie può scomparire per anni: "l’orchidea fantasma potrebbe nascondersi sottoterra fino a trenta anni, ed è sicuramente “una delle specie più rare e instabili” " (Grünanger, 2001).

Ieri durante un'escursione, abbiamo avuto la possibilità di individuarne un esemplare in una delle faggete del versante Calabro del Parco Nazionale del Pollino, scoprendo una nuova stazione in cui la specie si sviluppa e cresce; il ritrovamento assume ancor più valore in quanto su questo versante, ad oggi non risultavano segnalazioni. Una grande novità che si aggiunge alle già tante specie di rilevanza botanica e naturalistica dell'area protetta più grande d'Italia.

Negli anni precedenti questa rarità botanica è stata ritrovata in Calabria, nel Parco Nazionale della Sila, ma oggi possiamo tranquillamente affermare che anche il Pollino Calabro ha tra le sue tante e rare specie l'orchidea fantasma.

Una grande e soddisfacente scoperta per me e il Dott. Antonio De Marco. E' la nuova conferma (se ancora ce ne fosse bisogno) che il Pollino è un territorio "ricco" e fondamentale per la biodiversità e la conservazione. Una bella scoperta da aggiungere alle tante esperienze vissute svolgendo il mio lavoro, cercando di fare sempre del mio meglio.

Aggiungo nella parte sottostante la galleria fotografica e i link relativi alla descrizione della specie per chi avesse voglia di approfondire e saperne di più su questa meravigliosa orchidea spontanea.
Link di approfondimento:
- Sistema informativo sulla Flora:
Epipogium aphyllum
- G.I.R.O.S. : Epipogium aphyllum
- Acta Plantarum: Epipogium aphyllum
- Wikipedia:
 Epipogium aphyllum
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Corso Base Riconoscimento delle Erbe Spontanee del Pollino con Pharolab

6/22/2019

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Una giornata dedicata alla flora spontanea del Pollino.

Coinvolto dall'associazione Pharolab di Mormanno, ho condiviso e partecipato subito nella realizzazione di una giornata dedicata ad un mondo che nell'area protetta è sicuramente tutto da scoprire e da vivere: la flora.

Spesso non ci soffermiamo ad osservare nel dettaglio le decine e decine di specie che ci circondano e variano mentre il panorama intorno a noi cambia consequenzialmente. Con i giusti strumenti e con un occhio più educato a questo mondo meraviglioso, si possono ammirare dei piccoli capolavori della natura che vengono lasciati solo a chi dedica il suo tempo.

Con un attivo gruppo di partecipanti ci siamo così dedicati nella mattina del 22 giugno ad una identificazione delle specie in fioritura di uno dei sentieri dell'area di Campotenese, tra Morano Calabro e Mormanno, nel Parco Nazionale del Pollino.

Con occhi curiosi e guidati lungo il cammino, tante sono state le specie riconosciute e di cui abbiamo chiacchierato insieme. Dal prato, alla radura al bosco, specie e habitat differenti.

A seguito della passeggiata un ottimo pranzo presso uno degli agriturismi della zona, la Gemma del Parco, e a seguire una serie di slide correlate ai principi della botanica sistematica, ad alcune specie di interesse dell'area protetta, e ad altre rare in un mondo che davvero ampio e affascinante.

Un grande grazie ai partecipanti, e nuovamente all'associazione Pharolab che ha inteso strutturare una serie di incontri sulle erbe spontanee del parco.

Appuntamento per l'ultimo incontro il 30 Giugno alle ore 17:00

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Le Orchidee del Pollino - Corso accreditato AIGAE

5/26/2019

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Concluso un altro corso di formazione accreditato AIGAE a tema botanico: "Le Orchidee del Pollino".

Due giorni alla scoperta di queste specie dalle caratteristiche straordinarie, colori e forme unici.
Patrimonio di biodiverisità da conoscere e tutelare. 

Dalla lezione d'aula, passando da un ottimo pranzo, all'escursione nel SIC della "Petrosa" nel Parco Nazionale del Pollino, comune di Castrovillari.

Per dover di cronaca, rinvenute (presenti in foto) le seguenti specie:
-
Anacamptis coriophora subsp. fragrans;
- Anacamptis pyramidalis;
- 
Ophrys apifera;
- Ophrys bertolonii;
- Ophrys holosericea subsp. apulica;
- Ophrys lutea subsp. sicula;
- Orchis italica;
- Serapias vomeracea.


Passando al giorno successivo al II modulo tenuto dalla bravissima Dott.ssa Mirella Campochiaro.
Ancora un grazie a tutti i partecipanti, e come sempre buon cammino!
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Il loricato di "Gavutu Russo"

11/9/2018

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"La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità".
Charles Bukowski

Sopralluogo organizzato per raggiungere un pino loricato individuato sotto le pendici meridionali di Pollinello, che sembra meritare la nostra visita. Sono davvero tante ancora le cose da vedere attentamente in questa grande area protetta.

Si parte, lasciata l'auto, attraversando la contrada "Mazzacanino" di Morano Calabro, prendendo il famoso sentiero denominato "La scaletta" che, percorso completamente, porterebbe fino al Piano di Gaudolino. 
Attraversiamo i primi rimboschimenti, fino a ritrovare intorno a noi un bosco costituito prima dal dominante leccio, e poi da faggio e diversi esemplari di pino loricato.

Sostiamo alla sorgente Romania prima di procedere fino al belvedere al di sotto di "Autorosso" a circa 1.150 metri di quota. Guardandosi intorno, oltre le pareti sotto Pollinello, è evidente e netta la separazione tra le due componenti forestali: il verde della lecceta, che si scontra verso i colori autunnali della faggeta sovrastante a ridosso della "Valle Gaudolino". 

Diamo un'occhiata al percorso che ci aspetta e iniziamo la risalita fuori pista incontrando faggi vetusti, tracce di animali (scoiattoli, lepri, caprioli, cinghiali, mustelidi di diverso tipo) e la consapevolezza di essere in un luogo dove davvero in pochi si avventurano. 
Aggiriamo la prima parete di "Autorosso" e individuiamo un bellissimo esemplare di roverella dall'età notevole, così come arrivati su uno dei crinali che discendono verso la vallata, avvistiamo la schiera di loricati che sono subito alle pendici della parete; il nostro obiettivo è tra quelli.

Superiamo con molta attenzione e concentrazione le parti in cui sono presenti dei ghiaioni con materiale più e meno grossolano, e giungiamo dunque al nostro pino loricato. Uno stupendo esemplare: vigoroso, con la chioma molto ben sviluppata e ramificata, alto e con un diametro notevole. 
Ci gustiamo per qualche minuto lui e il panorama che dall'alto riusciamo a vedere, oltre che tutti gli altri pini abbarbicati sulle pareti alle  nostre spalle: uno spettacolo unico. 

Decidiamo di rientrare, e dopo aver notato un altro stupendo esemplare di roverella subito sotto la parete sud-ovest di "Autorosso", iniziamo la discesa seguendo il crinale, fino a ricollegarci molto più giù, alla prima parte del tracciato della scaletta. 

Un'escursione fuoripista alla scoperta del Parco Nazionale del Pollino anche per chi ha più esperienza. La curiosità è una virtù fondamentale che permette sempre di migliorare. Buon cammino!
E qui altri due scatti di Silvio Carrieri, che mi immortalano vicino
​alla roverella secolare e al "pino loricato di Gavutu Russo"
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    Sono sempre stato un appassionato di escursionismo e ho sempre sfruttato ogni momento disponibile per poter girovagare sulle montagne vicino casa.
    Oggi mi ritengo uno dei fortunati che è riuscito a fare della sua passione un mestiere. Qui racconterò alcune delle meravigliose esperienze vissute nell'area protetta più grande d'Italia
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