"Abbiamo dimenticato la nostra relazione simbiotica con le piante. Invece dobbiamo riscoprire il rapporto intimo tra esistenza umana e vegetale"
G. Castana
Giacomo è un ragazzo appassionato del magnifico mondo delle piante (troppo spesso sottovalutato forse), che ha creato un progetto dal titolo "Prospettive vegetali" (lascio il link in fondo all'articolo). Un nome che già rimanda ad un qualcosa che va oltre, rispetto a questo sterminato mondo.
La sua intenzione era raggiungere Italus, poi modificata sotto mio consiglio ai loricati dei Piani di Pollino per questioni tecniche, per potere dargli "voce". Io inizialmente stupito mi sono informato e appena capito la meraviglia di questa proposta ho immediatamente accettato. In un giorno abbiamo organizzato un piccolo evento (per pochi) e la logistica che avrebbe permesso a Giacomo di raggiungere Scalea, per poi partire la mattina stessa da Colle Impiso, verso il cuore del Parco.
Nel viaggio ho avuto modo di conoscerlo e incuriosirmi oltre che di apprezzare diversi aspetti del suo progetto. Abbiamo camminato insieme, con Flavia, Alessia, Teresa, Antonella e Andrea. Ognuno con le sue domande, ognuno con la sua curiosità.
Arrivati a Piano Toscano abbiamo avuto il piacere di ascoltare un faggio isolato, poco distante dal resto del bosco, ma probabilmente con una vita completamente diversa: immaginate quante persone gli passano vicino ma nessuno lo degna di nota perché all'andata si è presi dalla meta e al ritorno dal rientro a casa! Quel tempo direi che se lo è tutto meritato, e sentirlo ha provocato delle sensazioni uniche ad ognuno, così come la meraviglia di "verificare" che lo strumento utilizzato da Giacomo funziona per davvero! Certo cogliendo stimoli elettrici trasformati in stupendi suoni, ma che in quegli attimi rappresentano la VITA.
Abbiamo ringraziato il faggio e abbiamo proseguito.
Arrivati al cospetto dei loricati abbiamo scelto uno dei due Gendarmi. Giacomo con pazienza ha rimontato il tutto, ed io non vedevo l'ora di poter ascoltare il suono generato dalla vita di un pino loricato ultrasecolare. Quando ha iniziato, un brivido è sceso lungo la schiena, e il respiro si è fatto impercettibile. E' difficile spiegare la sensazione provata, ma in quel momento quel suono mi ha fatto passare davanti decenni e decenni di vita, di incontri, di fatica, di forza, di resistenza, di sofferenza, di orgoglio, di una "prospettiva" completamente diversa dalla mia. Ascoltarlo non bastava più, avessimo potuto saremmo rimasti lì per ore.
Un'altra meraviglia e un suono con una vitalità ed un modo di farsi sentire completamente diverso è stato quello di un piccolo e giovane loricato poco distante. Lui non ha smesso di "cantare" praticamente quasi mai. Pieno di vita, pieno della voglia di crescere e diventare come i suoi conspecifici tutti intorno a lui. Uno spettacolo, e sensazioni davvero stupende, piacevoli, rilassanti per una vita che vuole crescere.
Con un sospiro abbiamo deciso di sistemare tutto e rientrare, ringraziando questi alberi magnifici, e Giacomo per la grande opportunità che ci ha regalato. Per lui sicuramente altrettanto emozionante che per noi. La "voce" di un pino loricato, specie unica del Parco Nazionale del Pollino, e per di più ultracentenario, non puoi sentirla ovunque.
Lui è ripartito subito il giorno dopo per poter continuare il suo viaggio e mostrare il suo progetto al resto d'Italia, se capitate in una delle sue tappe non mancate! Gli ho augurato un grande in bocca al lupo e buon lavoro, con un nuovo invito a ritornare qui sul Pollino per poter dare l'opportunità a qualcun altro di vivere questa esperienza unica.
Rimanete preparati! Prima o poi ritornerà.
Link sito: Prospettive Vegetali