Marcel Proust
"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell'avere occhi nuovi".
E la fiducia è stata da subito ricambiata dalla splendida atmosfera che ha accompagnato me e il mio compagno di avventura nel primo tratto dell'itinerario: una timida luce che via via è aumentata fino ad essere contornata da piccoli fiocchi di neve portati dalle nuvole distese più a Nord sul Massiccio del Pollino.
Il sentiero che si snoda dapprima in una fitta lecceta lascia via via, con l'aumento di quota, spazio alla faggeta. Diversi ambienti con diverse specie accomunati però questa volta, da uno strato di neve che raggiunge una ventina di cm intorno ai 1100 m ai piedi della "Murgia rossa". E' facile individuare su di essa diverse serie di impronte: volpe, tasso, cinghiale.
Una breve pausa presso una delle diverse sorgenti presenti in quest'area e poi, di buon passo, raggiungiamo uno dei punti più affascinanti del percorso: la splendida cascata di Colloreto che, in questo periodo ricca di acqua scorre rapida e fiera balzando verso valle senza preoccupazioni: senza dubbio uno degli spettacoli più belli del tracciato reso ancor più affascinante dallo sfondo del Pollinello innevato.
Da lì, l'arrivo ai ruderi dell'antico Convento di Colloreto è breve, e a breve distanza è anche la destinazione finale che ci permette di tornare a casa pienamente soddisfatti.