La sola presenza del Pino loricato (Pinus heldreichii subsp. leucodermis) ne è un esempio lampante: una pianta che concretizza il concetto stesso di vigore. Il loricato però non è la sola specie unica di quest'area protetta.
Una delle primissime specie che misi nella "lista dei desideri" quando ero ancora un semplice appassionato, era un fiore elegante e delicato scoperto da pochissimo, precisamente nel 2011 dal botanico Lorenzo Peruzzi. Già solo questo ci dà l'idea di come, nonostante il Pollino sia balzato alla cronaca degli amanti della montagna e della natura in genere da tanto tempo, ci sia ancora altrettanto da conoscere, approfondire e studiare attentamente da un punto di vista naturalistico (e storico).
Questa pianta, in tutto il territorio del Parco Nazionale del Pollino, ha ad oggi una sola ed unica stazione di crescita; una piccola superficie del Massiccio centrale. In pratica, per poterla osservare, quello è l'unico punto in cui (in tutto l'intero pianeta) si trova.
Dopo qualche ricerca dell'anno scorso, confermata dal ritrovamento a cui non potei partecipare, mi sono diretto speranzoso, alla ricerca di questo fiore unico. Individuata subito la zona, ho ricercato l'area man mano restringendo il campo, fino a quando mi sono apparsi davanti agli occhi decine e decine di fiori azzurri che ondeggiavano al vento.
Quasi con lo stesso timore che si prova di fronte ad un animale selvatico per evitare che si dia alla fuga, ho preso la fotocamera ed ho iniziato ad avvicinarmi facendo la massima attenzione a non calpestare neppure una parte della pianta; ho iniziato ad osservarla contento come poche volte, e a fotografare.
Quei fiori, in tutto il mondo si trovano solo lì. Quante persone hanno e avranno la possibilità di vederli durante la loro vita? Io sono tra i fortunati, ed è stato quello che ho continuato a pensare scatto dopo scatto, e che in realtà ancora penso.