Alla Scoperta del Pollino
  • Home
  • On Line Video
  • About
  • Escursioni
  • Blog
  • Gallery
  • Contacts

Le Orchidee del Pollino - Corso accreditato AIGAE

5/26/2019

0 Comments

 
Concluso un altro corso di formazione accreditato AIGAE a tema botanico: "Le Orchidee del Pollino".

Due giorni alla scoperta di queste specie dalle caratteristiche straordinarie, colori e forme unici.
Patrimonio di biodiverisità da conoscere e tutelare. 

Dalla lezione d'aula, passando da un ottimo pranzo, all'escursione nel SIC della "Petrosa" nel Parco Nazionale del Pollino, comune di Castrovillari.

Per dover di cronaca, rinvenute (presenti in foto) le seguenti specie:
-
Anacamptis coriophora subsp. fragrans;
- Anacamptis pyramidalis;
- 
Ophrys apifera;
- Ophrys bertolonii;
- Ophrys holosericea subsp. apulica;
- Ophrys lutea subsp. sicula;
- Orchis italica;
- Serapias vomeracea.


Passando al giorno successivo al II modulo tenuto dalla bravissima Dott.ssa Mirella Campochiaro.
Ancora un grazie a tutti i partecipanti, e come sempre buon cammino!
0 Comments

Il loricato di "Gavutu Russo"

11/9/2018

0 Comments

 

"La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità".
Charles Bukowski

Sopralluogo organizzato per raggiungere un pino loricato individuato sotto le pendici meridionali di Pollinello, che sembra meritare la nostra visita. Sono davvero tante ancora le cose da vedere attentamente in questa grande area protetta.

Si parte, lasciata l'auto, attraversando la contrada "Mazzacanino" di Morano Calabro, prendendo il famoso sentiero denominato "La scaletta" che, percorso completamente, porterebbe fino al Piano di Gaudolino. 
Attraversiamo i primi rimboschimenti, fino a ritrovare intorno a noi un bosco costituito prima dal dominante leccio, e poi da faggio e diversi esemplari di pino loricato.

Sostiamo alla sorgente Romania prima di procedere fino al belvedere al di sotto di "Autorosso" a circa 1.150 metri di quota. Guardandosi intorno, oltre le pareti sotto Pollinello, è evidente e netta la separazione tra le due componenti forestali: il verde della lecceta, che si scontra verso i colori autunnali della faggeta sovrastante a ridosso della "Valle Gaudolino". 

Diamo un'occhiata al percorso che ci aspetta e iniziamo la risalita fuori pista incontrando faggi vetusti, tracce di animali (scoiattoli, lepri, caprioli, cinghiali, mustelidi di diverso tipo) e la consapevolezza di essere in un luogo dove davvero in pochi si avventurano. 
Aggiriamo la prima parete di "Autorosso" e individuiamo un bellissimo esemplare di roverella dall'età notevole, così come arrivati su uno dei crinali che discendono verso la vallata, avvistiamo la schiera di loricati che sono subito alle pendici della parete; il nostro obiettivo è tra quelli.

Superiamo con molta attenzione e concentrazione le parti in cui sono presenti dei ghiaioni con materiale più e meno grossolano, e giungiamo dunque al nostro pino loricato. Uno stupendo esemplare: vigoroso, con la chioma molto ben sviluppata e ramificata, alto e con un diametro notevole. 
Ci gustiamo per qualche minuto lui e il panorama che dall'alto riusciamo a vedere, oltre che tutti gli altri pini abbarbicati sulle pareti alle  nostre spalle: uno spettacolo unico. 

Decidiamo di rientrare, e dopo aver notato un altro stupendo esemplare di roverella subito sotto la parete sud-ovest di "Autorosso", iniziamo la discesa seguendo il crinale, fino a ricollegarci molto più giù, alla prima parte del tracciato della scaletta. 

Un'escursione fuoripista alla scoperta del Parco Nazionale del Pollino anche per chi ha più esperienza. La curiosità è una virtù fondamentale che permette sempre di migliorare. Buon cammino!
E qui altri due scatti di Silvio Carrieri, che mi immortalano vicino
​alla roverella secolare e al "pino loricato di Gavutu Russo"
0 Comments

Dal Principe alle Ciavole

9/27/2018

0 Comments

 

"Il vento è un cavallo:
senti come corre
per il mare, per il cielo.
Vuol portarmi via: senti
come percorre il mondo
per portarmi lontano"
.
Pablo Neruda

Il forte vento che ci accoglie la mattina alla nostra partenza era previsto. Già da subito si prospetta una giornata con forti raffiche e di certo meno calda degli ultimi giorni. 

La decisione di partire, controllate le previsioni meteo che portano assenza di pioggia, c'è comunque, e infatti si procede decisi lasciando il mezzo a nostra disposizione già alla Fontana del Principe. Pronti procediamo intersecando subito l'IPV5 che promette di condurci fino al Piano di Aquafredda e da lì fino alla vetta del Parco: Serra Dolcedorme.

Siamo già immersi in un bosco dalla fama fiabesca: La Fagosa. Si inizia a percepire l'arrivo dell'autunno e le prime foglie cadono, mentre altre tendono ad ingiallire, iniziando a conferire quei colori spettacolari che le faggete hanno in questa stagione dell'anno. Il sentiero è semplice seppure in continua costante salita, e in poco tempo, tra una pausa alla Fontana di Vascello e un'altra al Piano di Fossa, raggiungiamo dopo "la Scaletta" il Piano di Acquafredda.
 
Lì la salita a Italus, il pino loricato salito alla ribalta per la sua veneranda età accertata di 1.230 anni, è d'obbligo. Comparare la mia età alla sua è qualcosa che mette i brividi. Un'altra magnificenza del nostro parco. 

Proseguiamo da lì, modificando il nostro percorso verso Serra delle Ciavole abbandonando completamente il proseguo dell'IPV5. La cresta sud di Serra delle Ciavole è stupenda e man mano lascia panorami impressionanti e loricati unici. 

Alla cima nonostante il freddo, il pranzo non viene meno, e così dopo le foto di rito si ridiscende verso i Piani, passando dal Varco di Pollino per poi rientrare dallo stesso percorso, con un ritorno non privo di sorprese: da faggi monumentali a incontri con abitanti famosi del bosco.

Come sempre all'auto: la consapevolezza di aver percorso un altro stupendo itinerario e aver passato una giornata nel modo giusto.
0 Comments

Meraviglie botaniche: la Fritillaria montana

5/31/2018

0 Comments

 
In questo periodo per i più fortunati che frequentano i sentieri del Parco Nazionale del Pollino è possibile trovare uno dei fiori più rari dell'area protetta: la fritillaria montana (Fritillaria montana Hoppe ex W.D.J.Koch). 

Il nome Fritillaria deriva dal latino "fritillus" (bussolotto per dadi) ed è dovuto alla somiglianza dei fiori di alcune specie di questo genere (dalla caratteristica reticolatura "a scacchiera") con un bussolotto usato dai Romani in un gioco di dadi, molto popolare in età tardo repubblicana e imperiale; montana: da "mons" monte: dei monti, montano.

Questa affascinante specie, cresce dagli arbusteti e le radure rocciose dei boschi di latifoglie alle steppe calcaree del piano montano (300-1.800 m slm). Raggiungendo la fioritura tra aprile e maggio, produce solitamente un solo bel fiore campanulato di colore verde-violaceo, contraddistinto da disegni screziati a scacchiera.

Nonostante sia presente nella maggior parte del territorio italiano, è molto rara a causa della riduzione e della perdita del suo habitat, e per questo viene considerata una specie minacciata in gran parte delle regioni in cui cresce. Inserita nelle Liste Rosse di quasi tutte le regioni dove è presente richiede un costante monitoraggio.

Le regioni del Mediterraneo orientale sono il centro di differenziazione del genere Fritillaria, ma il luogo dove si è evoluto è probabilmente l'Iran. L'areale europeo si estende invece, dalla Francia Sud-occidentale sino alla Romania.

Questi esemplari in foto sono stati ritrovati tutti presso la medesima stazione nel Massiccio centrale del Pollino, con un numero visibile di 12 individui differenti

Famiglia: Liliaceae
Ordine: Liliales
Classe: Magnoliopsida
​Specie: Fritillaria montana

Per approfondire:
- Scheda progetto CSMON LIFE: Fritillaria montana 
- Scheda IUCN: Fritillaria montana
- Progetto Dryades: Fritillaria montana
0 Comments
Forward>>

    Author

    Sono sempre stato un appassionato di escursionismo e ho sempre sfruttato ogni momento disponibile per poter girovagare sulle montagne vicino casa.
    Oggi mi ritengo uno dei fortunati che è riuscito a fare della sua passione un mestiere. Qui racconterò alcune delle meravigliose esperienze vissute nell'area protetta più grande d'Italia
    .

    Archivi

    Novembre 2023
    Ottobre 2023
    Settembre 2023
    Agosto 2023
    Luglio 2023
    Giugno 2023
    Maggio 2023
    Aprile 2023
    Marzo 2023
    Febbraio 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Luglio 2022
    Giugno 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Marzo 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Maggio 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014

    Categories

    Tutti
    Biodiversità
    Botanica
    Escursioni Guidate
    Escursioni Solitarie
    Eventi
    Itinerari
    Opinioni
    Speleo

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.