Alla Scoperta del Pollino
  • Home
  • On Line Video
  • About
  • Escursioni
  • Blog
  • Gallery
  • Contacts

Passo dopo Passo - Proposta di itinerari 1

3/5/2020

0 Comments

 

1.A Laino Borgo - Capo a Mare 
1.B Laino Borgo - Laino Castello

Quelli a seguire sono due facili itinerari che si possono percorrere direttamente dal centro abitato di Laino Borgo (CS), nel Parco Nazionale del Pollino. Il primo si sviluppa lungo il Fiume Lao/Mercure, fino al punto panoramico in località "Capo a Mare", mentre il secondo giunge al centro storico di Laino Castello. 

Entrambi i percorsi sono, seppur brevi, di notevole ricchezza per quanto riguarda i contenuti naturalistici e storico-culturali. Il primo permette di arrivare fino all'entrata delle Gole dell'impetuoso Fiume Lao, poi accessibili solo attraverso altre pratiche sportive che non il trekking, come il rafting o il kayak. La seconda proposta invece permette di risalire il Colle di San Teodoro, raggiungendo l'abitato ormai abbandonato, ed in parte riconvertito ad albergo diffuso, di Laino Castello, dove i Longobardi, installarono un castello a controllo della Valle del Lao/Mercure. 

Itinerario 1.A Laino Borgo - Capo a Mare
Lasciata l'auto nei pressi degli Uffici del Comune, si procede imboccando via Gioia Abate fino ad incrociare il sentiero indicato con una tabella che intitola "Sentiero del Lao". Da qui si procederà seguendo il percorso principale che permette di raggiungere agevolmente la sponda destra del fiume Lao, e poi seguire il suo corso fino al gazebo in legno situato in località Capo a Mare, proprio di fronte le spettacolari Gole del Lao e della notevole opera autostradale del Viadotto Italia. Il sentiero è corredato da piccole scalinate nel primo tratto che permettono di arrivare al fiume e alcune tabelle informative su personaggi storici importanti originari di Laino. La discesa nei pressi del corso d'acqua (facendo molta attenzione tra le altre cose al corso e alla portata del fiume) regala uno degli scenari più straordinari di tutta l'area protetta: l'entrata delle acque del fiume nelle Gole del Lao.
Itinerario 1.B Laino Borgo - Laino Castello (centro storico)
Lasciata l'auto nei pressi della chiesetta di Santa Maria la Greca, si supera il ponte in ferro sul fiume Lao. Qui si volta subito a destra seguendo la strada sterrata fino ai pressi di una frana. Facendo attenzione si supera questo passaggio che può essere l'unica difficoltà del percorso, e da lì si procede seguendo la scalinata dotata di staccionata, che la affiancherà in leggera salita, fino al bivio per la fontana e vecchio lavatoio, di "Acqua Tuvula". A destra si raggiunge proprio questa fontana, per poi continuare lungo le contrade di Laino Castello; mentre proseguendo a sinistra si arriva in breve tempo ad un punto panoramico sul corso del fiume e su Capo a Mare con il Viadotto Italia, e poco distante al centro storico di Laino Castello. Qui si possono ammirare oltre che gli edifici ormai abbandonati e come sospesi nel tempo, i resti del Castello, la Chiesa sconsacrata di San Teodoro, e il panorama sottostante della meravigliosa e ampia Valle del Lao.
Entrambi i percorsi possono essere affrontati anche con un minimo di allenamento e con un po' di impegno. 

Contattami per altre informazioni o per poter essere accompagnato in questi luoghi per conoscerne molto meglio le leggende, la natura e la storia. ​
Scrivimi per organizzare la tua escursione
0 Comments

Anello del Patriarca in veste autunnale

10/23/2019

0 Comments

 

“Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull'albero.
«Che strada devo prendere?» chiese.
La risposta fu una domanda: «Dove vuoi andare?»
«Non lo so», rispose Alice.
«Allora, - disse lo Stregatto - non ha importanza»".
L. Carroll

Questo itinerario in autunno regala tante altre emozioni in più. Un percorso già straordinario per panorami, incontri e paesaggi, diventa unico grazie ai colori regalati dalla stagione.
Le prime foglie cadute sul sentiero, i colori e le tonalità calde che prendono corpo sempre più all'innalzarsi del sole, l'aria fresca che lascia poi spazio al calore della giornata in arrivo, il verde scuro dei pini loricati che si scontra con il colore vivace dei faggi, un cielo blu che ci fa credere di non essere ancora arrivati in autunno. 
La visita al Patriarca è come sempre una sosta desiderata, così come vorremmo fermare il tempo quando raggiungiamo i tanti punti panoramici che ci garantiscono una vista unica su quelle tavolozze di colori che sono i boschi ai nostri piedi. 
Risate e allegria accompagnano una giornata stupenda. Il nostro Pollino ci ha fatto star bene di nuovo.

​Buon Cammino.
0 Comments

Storia di un "Gamberetto"

10/16/2019

0 Comments

 
Passeggiata autunnale verso i Piani di Pollino e i loricati del Giardino degli Dei con uno stretto gruppo di amici. 

I colori del fogliame dei faggi contrastano fortemente con il verde scuro dei loricati che adornano l'altopiano nel cuore dell'area protetta. E i giochi di luce, dei raggi che oltrepassano le nuvole, ci regalano spettacoli unici.
Lungo la nostra passeggiata ci soffermiamo ad una delle tante pozze che anticipano la Grande Porta, e iniziamo ad osservare con attenzione, fino a trovarli. Troviamo uno degli animali più unici che rari che l'intera area protetta possiede: il Chirocephalus ruffoi. Piccolo e praticamente quasi sconosciuto ai più.

Tuttavia la sua storia, affascinante come poche, merita di essere raccontata.
Immaginate di essere dei piccoli gamberetti che vivete in uno degli oceani più antichi del pianeta. Nel tempo i movimenti tettonici innalzano verso l’alto la superficie terrestre, tanto che da oceano vi ritrovate a vivere, in un mare, poi in un lago e infine, dopo migliaia di anni, in una pozza di alta quota con andamento variabile, tanto da risultare completamente secca nei periodi di siccità: che cambiamento!
Ma voi acuti “gamberetti” escogitate il modo di poter sopravvivere anche a questo: deponete le vostre uova, ulteriormente protette da un involucro denominato “ciste” che li proteggerà da andamenti altalenanti di clima e temperature, riuscendo ancora a sopravvivere a queste condizioni difficili.
Così facendo nel tempo vi siete anche un po’ trasformati, ma ora siete una specie unica, che ha come dimora questo unico punto (ad oggi conosciuto) su tutta la Terra. Luogo finale di un processo evolutivo, e di una lunga avventura.

Tutto questo in un organismo così piccolo che fotografiamo (e visibile nella foto a destra scattata dall'amico Antonio De Marco) prima di procedere verso la Grande Porta per continuare ad osservare ammirati i colori di questo 16 Ottobre 2019.
Il genere "Chirocephalus" comprende diverse specie molto localizzate.
Potete vedere da questa immagine trovata sul web l'indicazione dei ritrovamenti, compresa la posizione del "nostro" ruffoi. 
Foto
0 Comments

Scoperta l'Orchidea Fantasma

7/26/2019

1 Comment

 
L'orchidea fantasma, Epipogium aphyllum Sw., è una delle rarità botaniche tra le più importanti dell'intero panorama nazionale, ancor più rara nel sud Italia.

Il nome stesso dell'orchidea, sottolinea la difficoltà nella sua individuazione dovuta al suo sottile stelo e al delicato fiore bianco all'apice che sembra sospeso nel vuoto, uno degli elementi che ha contraddistinto il suo nome. 
Le specifiche esigenze climatiche ed ambientali, la carenza di insetti impollinatori, e la limitata diffusione della specie hanno contribuito alla fama e alla caratterizzazione del nome di questa affascinante orchidea.

Tale specie può scomparire per anni: "l’orchidea fantasma potrebbe nascondersi sottoterra fino a trenta anni, ed è sicuramente “una delle specie più rare e instabili” " (Grünanger, 2001).

Ieri durante un'escursione, abbiamo avuto la possibilità di individuarne un esemplare in una delle faggete del versante Calabro del Parco Nazionale del Pollino, scoprendo una nuova stazione in cui la specie si sviluppa e cresce; il ritrovamento assume ancor più valore in quanto su questo versante, ad oggi non risultavano segnalazioni. Una grande novità che si aggiunge alle già tante specie di rilevanza botanica e naturalistica dell'area protetta più grande d'Italia.

Negli anni precedenti questa rarità botanica è stata ritrovata in Calabria, nel Parco Nazionale della Sila, ma oggi possiamo tranquillamente affermare che anche il Pollino Calabro ha tra le sue tante e rare specie l'orchidea fantasma.

Una grande e soddisfacente scoperta per me e il Dott. Antonio De Marco. E' la nuova conferma (se ancora ce ne fosse bisogno) che il Pollino è un territorio "ricco" e fondamentale per la biodiversità e la conservazione. Una bella scoperta da aggiungere alle tante esperienze vissute svolgendo il mio lavoro, cercando di fare sempre del mio meglio.

Aggiungo nella parte sottostante la galleria fotografica e i link relativi alla descrizione della specie per chi avesse voglia di approfondire e saperne di più su questa meravigliosa orchidea spontanea.
Link di approfondimento:
- Sistema informativo sulla Flora:
Epipogium aphyllum
- G.I.R.O.S. : Epipogium aphyllum
- Acta Plantarum: Epipogium aphyllum
- Wikipedia:
 Epipogium aphyllum
1 Comment

Percorrendo il SI - Tratto 601B

3/6/2019

0 Comments

 

"Con il progetto Sentiero Italia abbiamo un sogno,
quello di unire l’Italia intera in un grande abbraccio,
attraverso la percorrenza a piedi degli straordinari territori
che il nostro Paese è in grado di offrire non appena
si abbandona la strada asfaltata
”


Vincenzo Torti - Presidente Generale CAI

Questo è uno dei tanti sopralluoghi che sto realizzando per poter avere una mappatura completa e una situazione di dettaglio più o meno recente del SI ricadente nel Parco Nazionale del Pollino, proprio nell'anno in cui questo grande progetto viene portato di nuovo alla ribalta dal CAI (Club Alpino Italiano) durante il 2019, Anno del Cammino Lento.
Più di 6000 Km che legano Alpi e Appennini, dalla prima tappa in località di Santa Teresa di Gallura in provincia di Sassari, passando dalla Sicilia lungo tutta la dorsale appenninica e il versante meridionale delle Alpi fino a Muggia, in provincia di Trieste. 
Sul Sentiero Italia ho intenzione di strutturare un articolo dedicato, dunque evito di soffermarmi più di tanto ora, e vi anticipo un post in tempi relativamente brevi.

L'escursione di oggi invece, è la prima parte che da Sant'Agata d'Esaro conduce fino alla località contraddistinta dalla Fonte Cornia, alle pendici della maestosa Montea. Il percorso agevole, anche se in costante salita, conduce mantenendosi lungo il Vallone della Tragonata, fino al bel bivacco Le Vasche, a poche centinaia di metri dalla fonte già citata. 

Il sopralluogo che non prevede la conclusione del tratto fino al Santuario della Madonna del Pettoruto, punto tappa presso San Sosti, ci permette di godere con calma dell'ambiente circostante, cogliendo la bellezza del bosco ancora a completo riposo, e percependo il lato selvaggio di quelle valli in piena montagna a poca distanza dal mare. Luoghi che da tanto tempo ormai, sono solo in pochi ad attraversare. Lo si nota molto bene nell'ultimo tratto che percorriamo, completamente stravolto dalle tante perturbazioni che il bosco ha subito.

Prima di andar via, ci facciamo tentare da una piccola ma aspra altura che appare dietro il Bivacco già menzionato, e l'intuito non ci tradisce: arrivati sulla cima, oltre ai pini loricati presenti che possiamo vedere a distanza zero, il panorama che ci viene offerto è qualcosa che merita da solo tutta la giornata spesa per l'escursione. Qualcosa che di sicuro rigenera, e lascia quel gusto di rinascita di sé, che ogni cammino in qualche modo ci concede.

"Una cosa bella della montagna è che anche se fai fatica ad arrivare, poi comunque devi tornare".

Buon cammino!
0 Comments
<<Previous
Forward>>

    Author

    Sono sempre stato un appassionato di escursionismo e ho sempre sfruttato ogni momento disponibile per poter girovagare sulle montagne vicino casa.
    Oggi mi ritengo uno dei fortunati che è riuscito a fare della sua passione un mestiere. Qui racconterò alcune delle meravigliose esperienze vissute nell'area protetta più grande d'Italia
    .

    Archivi

    Marzo 2023
    Febbraio 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Luglio 2022
    Giugno 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Marzo 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Maggio 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014

    Categories

    Tutti
    Biodiversità
    Botanica
    Escursioni Guidate
    Escursioni Solitarie
    Eventi
    Itinerari
    Opinioni
    Speleo

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.