Alla Scoperta del Pollino
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Officina del Buon Cammino 92 - Faggeta Vetusta di Cozzo Ferriero

9/3/2023

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Gruppo che si avvia verso uno dei "santuari" del Parco Nazionale del Pollino: il Bosco Vetusto Patrimonio UNESCO di Cozzo Ferriero.

Un itinerario complesso per la ripida salita solo in un tratto non troppo prolungato che permette però di visitare una foresta che si presenta e si fa percepire in modo nettamente diverso che gli altri boschi attraversati con altri itinerari. Un ambiente che tra grandi faggi, alberi schiantati, flora e fauna rara lascia immersi in un luogo oltre il tempo. 
Durante il cammino poche le parole pronunciate e tantissimi gli sguardi di meraviglia.

Alla prossima e buon cammino!

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Officina del Buon Cammino 91 - Serra Crispo

9/2/2023

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Escursione organizzata per raggiungere la quinta vetta delle over 2000 del Pollino, e al contempo fare un regalo di compleanno che sicuramente è stato super apprezzato: destinazione Serra Crispo.

Senza fretta e godendosi al massimo i panorami che da Colle Impiso alla cima di Serra Crispo la natura regala, abbiamo passato la giornata fino alla nostra meta. Con un primissimo accenno di autunno che fa presagire l'arrivo dei nuovi colori del bosco. Trio ormai consolidato che fino alla fine ha passato l'escursione in relax e allegria.

Alla prossima e buon cammino!
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Il giorno delle cinque vette

8/7/2023

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"Domani, sarà il giorno delle 5 vette. 
Mi ero ripromesso di non farlo. Di andare ad intuito e non controllare ma alla fine, la curiosità è stata più forte di me. Non tanto la lunghezza quanto il dislivello fa un po' paura soprattutto per via delle mie ginocchia.
Vedremo quel che succederà. Ho deciso che manterrò un passo non veloce, ma la testa e la volontà più salda possibile
".
Pensieri di un escursionista del Pollino

Il giorno è arrivato. Chi si aspetta un racconto avventuroso e pieno di peripezie e gesta eroiche, può subito terminare qui la lettura perché qui non c'è nulla di tutto ciò. E' un semplice racconto di una giornata che sicuramente merita di essere ricordata meglio di quanto la mia memoria, senza le parole qui scritte, possa fare da sola.

Sveglia alle 4.50, rifinitura dello zaino, prima colazione veloce e partenza per il punto di incontro con il mio compagno d'avventura, Antonio De Marco (che ha scattato tra l'altro le foto che utilizzerò in questo resoconto). Prima di partire alla volta di Colle Impiso facciamo una seconda colazione, tanto per integrare zuccheri.
Arriviamo al parcheggio. Zaino in spalla; sono le 5.30 del mattino, con l'alba appena all'inizio. La temperatura è bassa, e dobbiamo subito abbigliarci nel modo giusto. Prendo anche la torcia che per il primo seppur breve tratto, sarà utile alla nostra progressione. All'imbocco del primo tratto di sentiero dico solo "In bocca al lupo"; dopodiché si parte per davvero.
La prima parte si fa subito sentire. Saliamo protetti dalla faggeta, ma nei primi pochi punti aperti, la cosa che inizia ad essere più fastidiosa è il forte vento che soffia da nord. Ciò non crea problemi nel bosco, dove possiamo anche prendere fiato per qualche secondo prima di ripartire, ma una volta nell'ultimo tratto di sentiero, praticamente sul crinale, mi è impossibile fermare il passo per evitare di raffreddarmi completamente. Quindi dopo aver deciso cosa tenere indosso e cosa no, e aver sistemato la torica, decido di procedere con continuità senza bloccarmi mai e controllare sempre alle mie spalle la progressione di Antonio. Per qualche attimo inizio a pensare che con quel vento il nostro obiettivo di giornata non sarà possibile; intanto però questa prima cima almeno, va raggiunta.
Alle 6.38 siamo sulla vetta di Serra del Prete e ai suoi 2.180 m, con la luce mattutina che ancora non ha raggiunto tutto il mondo che da lassù si vede. Il vento rimane forte, quindi ci diamo un bel cinque, scattiamo qualche foto e riprendiamo l'itinerario discendendo rapidi verso Piano Gaudolino. Ci riprendiamo velocemente dal freddo e per fortuna il vento inizia anche a smettere di accompagnarci.
Questo ci conforta, e quindi procediamo per la seconda meta.
La nuova risalita è più costante e soprattutto senza la presenza del vento. Ci godiamo man mano che saliamo la luce che cambia dentro la faggeta e arrivati alla dolina lo spettacolo che come sempre da lì si apre allo sguardo. Questa volta, con qualche pausa, e senza troppa fatica arriviamo su Monte Pollino e ai suoi 2.248 m alle 8.37 dove, al contrario di tutto il tratto poco prima dell'ultima dolina, il vento ricompare. Per fortuna possiamo sfruttare le pietre sistemate a riparo poco distanti dal pilone della cima. 
Recuperiamo un po' fermandoci una decina di minuti e mangiando uno snack. Effettuo un primo cambio maglia e dopodiché ripartiamo per la terza meta. L'umore inizia a cambiare definitivamente: le cime da raggiungere sono diventate quasi la metà, il passo viene mantenuto molto meglio, il vento non è assolutamente fastidioso come su Serra del Prete. Tre buoni motivi per decidere, senza pensarci troppo, di continuare. Discendiamo dalla cresta Est di Monte Pollino fino a raggiungere il Valico del Malvento, e parte così il mio terzo "In bocca al lupo" della giornata.
Alle 10.14 siamo sulla cima del Dolcedorme, 2.267 m, la cima più alta dell'Appennino meridionale e di tutto il Sud Italia; la terza della nostra giornata. Un altro bel cinque scatta all'arrivo di Antonio. Ora sono ancora più convinto di potercela fare. Le mie gambe stanno reggendo alla grande, almeno questa è la sensazione, e anche Antonio va senza problemi nonostante sia meno allenato di me. Qui facciamo un'altra pausa ristoro prima di riprendere la nostra marcia.
Foto
​Rimane solo un passaggio che mi impensierisce, non tanto per la difficoltà tecnica quanto per l'aspetto fisico e psicologico: la discesa dal Varco del Malvento fino ai Piani e la risalita quasi frontale subito successiva, fino alla base dei gradoni di Serra delle Ciavole. Al momento decido di non pensarci, la giornata sembra quella giusta. E infatti una volta giù eccoci risalire e incrociare il sentiero che risale alla sella tra la Cima Sud e la Cima Nord arrivando proprio alla metà tra le due. Ovviamente deviamo direttamente verso la Cima Nord, che dopo il suo bell'ultimo tratto tra rocce e loricati ci permette di giungere alla quarta cima: alle ore 12.47 siamo sulla cima di Serra delle Ciavole, 2.130 m. 

Qui su sorrido e osservo i rilievi di fronte a me pensando che, fino a qualche ora prima, ero proprio lì che passavo da uno all'altro chiedendomi se ce l'avrei fatta. Mentre mi guardo intorno facciamo un'altra quindicina di minuti di pausa, ma ormai c'è, forse presuntuosa, la consapevolezza di riuscire.

Indico l'ultima cima che rimane alla lista, e parte il quinto e ultimo "In bocca al lupo". Ripartiamo. In quest'ultimo tratto mi lascio prendere da un ritmo più serrato, per un misto di irrequietezza di concludere e voglia di festeggiare la riuscita del nostro sforzo. Superiamo la Piana di Pollino, salutiamo (e non potevamo non farlo) il Pino della Grande Porta e risaliamo Serretta della Porticella. Da lì la breve discesa prima della risalita fino alla cima di Serra Crispo, 2.053 m che raggiungiamo alle 14.05 terminando il tocco delle cinque cime. Una volta arrivato sorrido e scuoto il capo in attesa dell'arrivo di Antonio. Tocco la cima, e mi guardo e riguardo intorno prima di distendermi su una grande roccia piatta subito dietro l'omino della vetta e pensare a quello che abbiamo concluso per ora, tenendo sempre a mente il ritorno che rimane da fare. 

All'arrivo di Antonio festeggiamo, ma sono consapevole che la versa soddisfazione ci sarà poi alla macchina, e ogni volta che ripenserò alla giornata. Consumiamo il nostro pasto, meritato come non mai e dopo una buona mezz'ora di relax ci avviamo sulla strada del ritorno. Arrivato poco sopra i Gendarmi, guardando i crinali di tutte e cinque le cime mi chiedo tra me "Ma davvero ho fatto tutto il giro?". Sembra strano, sembra difficile, sembra complesso, ma per come percepisco il mio corpo sono in ottimo, ottimissimo stato. Prego le ginocchia di reggere fino al rientro, quasi più per scaramanzia che per altro. 
Arriviamo a Colle Impiso alle 16.30 in pratica 11 ore dopo la nostra partenza. Sto bene, sono stanco ma non ho dolori o acciacchi. Mi guardo con il mio compagno d'avventura, e ci complimentiamo di nuovo l'uno con l'altro, in realtà in parte ancora increduli. E' andata. Sto bene. Già penso a quello che potrei fare dopo. Poi mi fermo. Ora è il momento di pensare a quanto fatto e godersi la soddisfazione della giornata appena vissuta.

​Grazie Pollino, grazie ginocchia!
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Con Sound Trek nel Parco Nazionale del Pollino

7/2/2023

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Quattro giorni alla scoperta del Pollino insieme al meraviglioso ed energico gruppo di Sound Trek!

Da Laino Borgo e Laino Castello, passando per la cima di Monte Pollino e salutando il Patriarca, al Giardino degli Dei fino a Serretta della Porticella, per finire rinfrescandoci all'ombra del lussureggiante verde della Valle dell'Argentino fino alla Cascata della Ficara.

Un velocissimo riassunto delle giornate vissute a pieno insieme, fra clima insolito e combinazioni del caso perfette. Felice di aver potuto accompagnare ciascuno di loro: persone che hanno colto la meraviglia del Parco Nazionale del Pollino. 

Alla prossima e Buon Cammino!
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Con gli Esperiandanti sul Pollino

6/18/2023

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Escursione nel pomeriggio di sabato nell'alta Valle del Fiume Argentino fino al panoramico punto di Castel Brancato, tra salvia, timo e origano e i tanti profumi da loro sprigionati e qualche porcino.
Cena tutti insieme per poi ritrovarci il giorno dopo per raggiungere il Giardino degli Dei e la cima di Serra Crispo, dove i loricati maestosamente ci osservano al nostro nuovo passaggio.

Alla prossima ragazz3! Buon Cammino!

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    Sono sempre stato un appassionato di escursionismo e ho sempre sfruttato ogni momento disponibile per poter girovagare sulle montagne vicino casa.
    Oggi mi ritengo uno dei fortunati che è riuscito a fare della sua passione un mestiere. Qui racconterò alcune delle meravigliose esperienze vissute nell'area protetta più grande d'Italia
    .

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