Il piacere provato nell'essere con chi, dopo tanto tempo, ricalca i suoi passi e si ritrova a quota 2.000 e rivede luoghi a lui cari è indescrivibile, e conta davvero tanto come esperienza personale, pensando a quello che un giorno potrà essere di te.
La giornata inizia attraversando le faggete di Colle Impiso e Gaudolino per bere le sempre fresche, direi anzi fredde, acque di "Spezzavummola", luogo di ritrovo per tanti escursionisti che quasi tutti i giorni ormai visitano il parco più grande d'Italia.
Dopo esserci rinfrescati facciamo una visita, ormai anche questa quasi obbligata, al bivacco di Gaudolino, per poi arrivare a Pollinello 1.820 m di quota, e affacciarsi al suo balcone naturale, osservando a perdita d'occhio davanti a noi: la piana di Sibari ad est e l'area montuosa dell'Orsomarso dalla parte opposta.
Qui sarebbe dovuta terminare la nostra passeggiata ma ecco che in un attimo balena un desiderio: far visita al Patriarca, uno dei monumentali pini loricati del Parco così chiamato per la sua veneranda età. Cercare di spiegare quest'albero è qualcosa di impossibile, l'unico consiglio che posso darvi è venire a vederlo con i vostri occhi.
Qui per la seconda volta, dopo tutto il tempo necessario preso per contemplare il monumentale pino e ripetere più volte quanto fosse incredibile, compare un altro desiderio e cioè risalire ancora di qualche decina di metri per attraversare la Dolina di Monte Pollino: detto, fatto. In poco tempo compensiamo il dislivello che ci separa ed ecco raggiunto un ambiente di alta quota unico: erbe fluenti e ondeggianti che rivestono una vera e propria grande conca.
Anche in questo caso tutto il tempo preso con comodità per osservare da vicino alcuni dei pini che contornano la conca, e per affacciarsi sui diversi punti panoramici, spettacolari, che ci portano di fronte a pareti verticali e a scorci panoramici che caratterizzano questa zona dell'area protetta.
Valutiamo per bene il terzo desiderio, e questa volta decidiamo di non chiedere troppo e dunque, contenti e tanto soddisfatti per la splendida giornata, riscendiamo dal sentiero verso Gaudolino prima, e Colle Impiso poi, senza mancare di nuovo una rinfrescata a "Spezzavummola".