Sta per iniziare la giornata ed ecco che prima di raggiungere il gruppo da accompagnare avviene l'incontro che non ti aspetti, o quantomeno in cui speri sempre.
Così il silenzio, la tranquillità che in altri momenti per un motivo o per l'altro non c'è, e un pizzico di fortuna mi permette di ammirare uno degli animali più eleganti e agili che popolano l'area protetta più grande d'Italia.
Meno di 50 metri da me ecco comparire, nel suo mantello chiaro primaverile, un Capriolo, ormai quasi certamente accreditato come Capreolus capreolus italicus, una sottospecie tutta italiana, come suggerisce il nome. Questa sottospecie rispetto al capriolo europeo si differenzia per dei parametri genetici e fenotipici, in particolare in quest'ultimo caso per le dimensioni, leggermente inferiori. Molti altri studi sono in atto e andrebbero condotti per precisare meglio la sua distribuzione e il suo stato attuale, ma ciò non toglie il fascino di questo incontro.
Il tempo di incrociare gli sguardi, afferrare la macchina fotografica e immortalare alcuni momenti con cui, in tranquillità indagatrice, il bell'ungulato si allontana ritornando sui suoi passi dopo essersi accorto della mia presenza "disturbatrice".
- Red List IUCN - Capreolus capreolus L.
- Quaderno ISPRA - Piano d'azione nazionale per il Capriolo italico