II ed.
A tutti gli effetti questa è stata la mia prima esperienza di campo speleo propriamente detto, e credo che sia utile fissarla qui, con un piccolo resoconto. Così come ancora molto limitata è la mia esperienza in questa ampia e complessa disciplina, dunque ritengo un bene continuare a conoscere di più, e ricordare le cose fatte.
L'obiettivo primo di questo campo è stato quello di rendere più comodo l'accesso all'inghiottitoio indagato, cercando di mettere in sicurezza l'entrata e disostruire rimuovendo quanto più materiale possibile, con la possibilità eventuale di esplorare l'interno alla ricerca di nuovi possibili ambienti.
Il primo giorno di scavo effettivo è stato giorno 5 Agosto: una squadra di cinque persone, ha rimosso una grande quantità di terra, pietre e legna, concentrati nella parte sinistra della cavità. Il materiale che ora è stato utilizzato per definire una specie di sentiero che conduce al sito, era stato posto inizialmente in quell'area e utilizzato per un muretto di sostegno, ma già rimosso dall'entrata. Giornata spesa quindi, per un lavoro di "recupero".
Il venerdì pomeriggio con i nuovi arrivi, il campo si è arricchito e ricaricato per il giorno successivo, che ahimè, mi ha visto assente. Il lavoro di giorno 6 Agosto è stato davvero notevole. Molta altra terra e pietre, oltre che massi più grandi, sono stati rimossi dallo spazio di entrata; un grande lavoro di squadra che ha permesso di scendere ancora, ed ampliare la zona davanti all'entrata, sempre più imponente.
Il pomeriggio ha visto una serie di attività differenti che hanno permesso a qualcuno di riposare con una passeggiata che ho guidato al Belvedere del Malvento; un altro gruppetto ha fatto da supporto invece a chi di noi ha voluto continuare ad intervenire attivamente rimuovendo un masso più grande incontrato nella mattinata.
Vedere ora tutto lo spazio liberato al di sotto della parete di roccia che accoglie all'arrivo, rende il primo impatto ancora più affascinante.
Domenica 7 Agosto, nuovamente assente, i lavori si sono conclusi con la stessa azione svolta il giorno precedente, prima di rimettere in sicurezza il sito, fare il punto della situazione e progettare indicativamente il terzo campo.
Un pensiero si è reso evidente già il secondo giorno e concretizzato in quelli successivi: lo spirito con cui si muovono gli uomini e le donne che praticano queste attività è fortemente intriso di passione per una disciplina che garantisce con certezza solo l'ignoto. In direzione di questo vi è racchiuso un mondo che trova condivisione della fatica e del lavoro per uno scopo comune, senza nulla chiedere in cambio. Con Gradozero abbiamo chiesto aiuto e abbiamo ricevuto una pronta risposta da persone che ho avuto la fortuna e il piacere di incontrare, e con cui ho passato questi giorni. Quello che si ottiene in cambio sono le esperienze che si creano e le relazioni che si instaurano con persone che hanno tutte almeno un filo conduttore che in questo caso è decisamente la speleologia.
Complimenti davvero, e grazie!