"Il tempo, quando si resta fermi, passa a una velocità folle".
Jean-Claude Izzo
I passi vanno da soli, uno dopo l'altro. In silenzio ci immergiamo in un itinerario che permette di attraversare un bosco, che in realtà è fatto di tanti boschi diversi messi insieme, intervallato di tanto in tanto da qualche canale o da qualche rupe assolata.
La fortuna è dalla nostra a momenti: riusciamo ad intercettare un paio di caprioli. Anche se sono solo un merlo e un maggiolino a prendersi la scena; il ritorno invece viene movimentato da un branco di cinghiali intenti a riempirsi lo stomaco nel sottobosco di un rimboschimento di conifere.
Superate le strutture della forestale inizia il tratto più bello: sul sentiero creato sul crinale si inizia a risalire nella lecceta, iniziando ad intravedere porzioni della grandezza che sarà solo poco più su. E quando si arriva, lo sguardo non vuole far altro che continuare a spaziare tutto intorno. Ci sediamo e con qualche chiacchiera, ci godiamo il nostro meritato spettacolo. Il tempo però corre, e allora si deve rientrare alla luce del sole che inizia solo ora ad affievolirsi.
Si riprende allora il cammino e si ritorna a casa, felice e soddisfatto; consapevole di aver visto ancora una volta una dei luoghi più affascinanti di tutta l'area, reso ancor più bello perché vissuto con qualcuno che ne comprende la meraviglia, dalle vette delle montagne fino ai riflessi del mare all'orizzonte.