Il sentiero percorso è il numero 970, e parte dal rifugio di Bosco Favino (1344 m). Percorre una bella ed estesa faggeta e si inerpica fino al suo limite intorno ai 1750 m. Lungo l'ultimo tratto prima di lasciare definitivamente la frescura del bosco, si rendono più evidenti le formazioni di conglomerati che caratterizzano la restante parte di sentiero, come se un sapiente muratore avesse composto dei mosaici di pietre.
Una bella sorpresa che ci attende riprendendo la salita, è la presenza di una delle specie floristiche più affascinanti del Parco: la Meleagride minore (Fritillaria tenella). Dopo una pausa dedicata a fotografare questo fiore, si riprende il cammino per raggiungere l'altezza di 1893 m di Monte Santa Croce, un picco prima della vera cima. Particolarità di questo percorso è la necessità di ridiscendere intorno ai 1800 m per poter intraprendere la salita per la destinazione finale.
Il paesaggio che si apre via via ripaga di tutta la fatica e dei metri da risalire in più. Una volta raggiunta con soddisfazione la cima a 1900 m, la bella giornata permette di ammirare con una visuale unica di 360 gradi, tra gli altri elementi: il Massiccio del Pollino ancora innevato a sud, Monte Papa e il restante territorio del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano a Nord-ovest, il paese di Latronico in direzione Sud-est.
Data la sua posizione isolata rispetto ad altri rilievi montuosi importanti questo è davvero uno dei siti più panoramici dell'intero parco.
Altra caratteristica che ne ha reso determinante la perimetrazione all'interno del Parco Nazionale del Pollino è la presenza del Pino loricato sulle pareti visibili dalla località "Frusci": ultimi giganti, i più a nord, posti a guardia sui balconi del Monte Alpi.