"Alcuni luoghi parlano con voce distinta. Certi giardini stillanti reclamano a tutti i costi un delitto; certe vecchie case esigono di essere popolate da fantasmi; certe coste sono messe da parte per i naufraghi. Sembrano ancora in attesa della leggenda giusta".
Robert Louis Stevenson
Lasciata l'auto partiamo percorrendo l'itinerario 915 del CAI direzione Monte La Spina. La prima parte del tracciato in regolare salita conduce fino al Santuario della Madonna del Soccorso, permettendo durante la camminata di ammirare la vista sulla Valle del Mercure che pian piano si apre allo sguardo.
Il Santuario della Madonna del Soccorso, sorto intorno al 1500 e successivamente ampliato è punto di riferimento della comunità locale, e per l'escursionista è anche l'unico punto d'acqua dell'itinerario.
Dopo una rapida visita alla struttura chiusa, si continua lungo il percorso mentre le nuvole ancora coprono cielo e sole, tanto da rendere la giornata quasi autunnale per i toni e il clima. Man mano che avanziamo la strada sterrata assume la forma di un sentiero molto più stretto, fino alla Conca Scotella, da dove inizia la vera risalita allo spartiacque che conduce al bivio tra il sentiero 915A che porta sulla cima dello Zaccana (1590 m s.l.m.), e il 915 che invece prosegue sul crinale di Monte Capillo (1.399 m s.l.m.), prima di discendere verso la dorsale del Monte La Spina (1.652 m s.l.m.).
Arrivati alla sella, è impressionante notare gli effetti dell'erosione all'inizio del canalone che degrada verso la valle a sud.
Superato Monte Capillo, abbiamo dinnanzi uno degli scenari più belli dell'area protetta e sicuramente dell'itinerario in questione: il bosco di pino loricato che si sviluppa dalla cresta Nord di Monte Capillo fino al normale prolungamento orientale del Monte La Spina.
Una suggestione incredibile è quella di vedere un bosco di pino loricato così denso e fitto, che assume i caratteri propri di quest'ambiente anche per la distribuzione della rinnovazione e delle varie fasce d'età con esemplari che non assumono il portamento dei cugini delle serre ma assolutamente degni di nota.
E' sicuramente uno di quei luoghi del parco da visitare almeno una volta.
Dopo aver ammirato questo sito di notevole interesse, proseguiamo la nostra escursione fino al tratto più ripido della cresta che porta in vetta. Passaggi difficoltosi che richiedono sicuramente molta più attenzione e cura nel muoversi e nello scegliere gli appoggi giusti. Questo tratto sicuramente non è per tutti.
Una volta sulla cima a 1.652 m s.l.m. possiamo godere nella splendida vista dell'invaso artificiale del Lago di Cogliandrino e della parete di Monte Alpi di fronte a noi, mentre a nostro malincuore scopriamo che le nuvole non hanno abbandonato i rilievi circostanti e ci impediscono il resto della visuale panoramica: un motivo in più per ritornare.
Dopo una breve pausa in vetta, ci muoviamo sulla via del ritorno voltando lo sguardo indietro di tanto in tanto, e spendendo un altro po' del nostro tempo ai fantastici loricati lungo il percorso.