John Muir
Camminare, osservare e guardarsi intorno con curiosità sono le caratteristiche che vengono attribuite a quel che viene definito un bravo esploratore. Ad esser sinceri io un pò mi ci rivedo: attento ad osservare i movimenti "sospetti", l'orecchio teso a percepire qualche suono particolare, e via dicendo.
Ovviamente non c'è gioia più semplice, comparabile a quella di quando la mia curiosità viene soddisfatta: la fortuna di incrociare il cammino con qualche animale selvatico; di individuare fiori o piante rare; ritrovarsi di fronte alberi dalle forme e dalle dimensioni eccezionali.
Ma una delle fortune più grandi, è capitare (capitare è il verbo adatto perchè sottolinea come quello specifico trovarsi in quel posto, sia stato fortuito e non dovuto alla propria volontà) in quei luoghi nascosti che mai avresti pensato di trovare su quel tracciato.
Quelli sono momenti in cui non puoi far altro che sederti e godere di quello che hai intorno, nella calma e nella tranquillità assoluta.
Ognuno probabilmente, nelle sue possibilità, dovrebbe cercare e trovare il suo. Prendersi un pò di tempo lontano dal caos e della vita frenetica, e cercarsi il suo angolo tranquillo nel mondo (che poi se ci penso bene, sono ben più di uno a testa!).
Questi luoghi sono quelli che ci ricordano, se ancora ce ne fosse bisogno, l'importanza della tutela e della protezione dei nostri territori; delle capacità che ha un'area di renderti la vita migliore anche solo potendola osservare. Luoghi che di certo farà piacere vedere a quelli che verranno dopo di noi, che sicuramente avranno ancor più a cuore questi aspetti, e che potranno farlo però se noi saremmo stati bravi a gestirli.