E si ritorna seguendo proprio uno degli itinerari storici che dai ruderi del Convento di Colloreto, attraverso l'omonimo vallone, permette di raggiungere la località di Piano Gaudolino.
Il percorso è tutto in salita: dagli 870 m di altitudine da cui si parte infatti si raggiungono i 1.700 m di quota, attraversando la faggeta e superando diverse sorgenti che lungo il tratto iniziale del percorso permettono di avere le borracce sempre piene.
A Gaudolino, dopo una meritata pausa, segue l'itinerario che ci porterà al Patriarca, un veterano tra i loricati, punto fermo e totem di tutta l'area protetta. Nel bosco intorno spiccano anche altri esemplari di faggio secolari, probabilmente vecchie matricine sopravvissute ai tagli del passato.
Come per Gaudolino, l'arrivo al Patriarca merita sempre una pausa per poter godere della sua maestosità e del panorama che offre dal suo personale punto di vedetta.
Giunge di nuovo il momento di riprendere il cammino e dirigersi questa volta al Passo del Malvento, attraversando tutta la schiena del Pollino e giungere alla sella che lo lega a Serra Dolcedorme. Vacche e cavalli ancora brucano l'erba ormai gialla che copre tutta l'area, e i primi faggi iniziano ad assumere i colori che anticipano e dichiarano l'arrivo dell'autunno. L'ambiente è tranquillo, sereno. Solo noi e i passi che ci accompagnano uno dopo l'altro.
Imbocchiamo il passaggio per raggiungere Varco di Pollinello e al tramonto, con una luce meravigliosa, raggiungiamo "La Tagliata", una parete di roccia quasi verticale sotto la quale si sviluppa il sentiero che ci condurrà fino a Valle Piana e poi a casa.
Dopo essere arrivati a quasi 2.000 m, riscendiamo di nuovo inesorabilmente fino a 650 m. Portando con noi un nuovo legame con luoghi come Colloreto, Gaudolino, il Patriarca, Pollinello, Celsa Bianca e La Tagliata: nomi evocativi per tutti gli escursionisti che abbiano avuto la possibilità di visitarli.