Molto più di questo, perché ogni volta, ogni singola volta che si arriva di fronte a quel che rimane di Zì Peppe, un esemplare di pino loricato quasi millenario chiamato anche il Pino della Grande Porta, ci chiediamo quanto stupidi gli uomini possono diventare per far interesse ai propri comodi. Raccontiamo la sua storia per far sì che contro uno che la pensi in modo egoistico e scellerato, ce ne siano altri 10, 100, 1000 che invece riescano a fermarlo, o meglio ancora prima di fermarlo ad educarlo, raccontandogli e spiegandogli quanto importante è avere un proprio ruolo nella tutela delle meraviglie che abbiamo intorno. Quanti ne serviranno ancora? Noi da bravi calabresi (ma non solo) abbiamo la testa dura e insistiamo.
L'evento #nuisimozipeppe è diventato questo, un simbolo concreto. E quest'anno lo diventa ancora di più perché nel 2023 si celebrano i 30 anni dell'Ente Parco Nazionale del Pollino, e della Legge quadro sulle aree protette. Un territorio che, se ci pensiamo bene, ha fatto passi da gigante da quel rogo appiccato dentro il povero Zì Peppe, e che ora ha riconoscimenti UNESCO, turisti da tutto il mondo, e ragazzi e ragazze che lavorano sul territorio grazie alla sua costituzione, ma che certamente, essendo tutto sempre migliorabile, ha ancora tanta strada da fare.
Nel mondo qualcosa si muove: la Commissione europea ha adottato il 20 maggio 2020 la nuova Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 che tra le altre cose prevede di raggiungere ALMENO il 30% della propria superficie terrestre quale area protetta, e il 30% della corrispettiva superficie marina. L'Italia ha concretizzato delle modifiche importanti dal punto di vista legislativo: nel 2015 ha inserito il titolo "Delitti contro l'ambiente" nel codice penale, e nel 2022 il tema della "tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli animali" è entrata tra i principi fondamentali della Carta costituzionale. Nel contesto pratico però spesso ancora aspettiamo dei risultati convincenti.
Noi crediamo di poter aiutare a fare la differenza parlando con gli altri di questo Parco, proponendo di viverlo insieme a noi tra i suoi sentieri o sulle sue vie d'arrampicata, collaborando e incontrando le sue tante valide realtà, favorendo la cultura dell'outdoor nei ragazzi e nelle ragazze. Consapevoli che è l'esperienza sul e nel territorio che meglio di tutto contribuisce a comprenderlo al meglio e rispettarlo. Tutto questo è #nuisimozipeppe.
Vogliamo dirlo e ribadirlo qui come ogni volta, pensando magari che anche chi quel giorno compì quel gesto folle leggerà queste parole: il Pino della Grande Porta, nonostante la sua uccisione, è diventato, ancor più fermamente, il simbolo di un territorio che ci crede. Un simbolo di un territorio che sa di essere unico, #nuisimozipeppe.