Alla Scoperta del Pollino
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Antichi passaggi sul fiume Sybaris

1/30/2016

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"L’uomo dimentica. Si dice che ciò sia opera del tempo; ma troppe cose buone, e troppe ardue opere, si sogliono attribuire al tempo, cioè a un essere che non esiste. No: quella dimenticanza non è opera del tempo; è opera nostra, che vogliamo dimenticare e dimentichiamo".
Benedetto Croce
​La storia di Castrovillari, e del suo circondario, è varia e diversificata sia nel tempo che nello spazio. Molte sono le aree che testimoniano il racconto di un preciso momento, e che incuriosiscono un osservatore attento. Ancora più importante è non perdere l'identità dei luoghi e le vicende che vi sono accadute perché questi sono gli elementi che contraddistingueranno e permetteranno di raccontare un territorio, quanto di viverlo a chi desidera conoscerlo.

La storia del paese gravita intorno al famoso Santuario della Madonna del Castello, e basta superare un leggero pendio alle spalle della costruzione, per giungere in un area dove si sviluppò e crebbe il primo vero agglomerato cittadino. Nel tempo, a causa dell'instabilità del versante, venne abbandonato e lasciato allo sfacelo. Oggi è strano immaginare che prima in quell'area, ci fosse un paese costituito da diverse case, botteghe e da chiese di origine bizantina antichissime come quella di S. Giacomo Apostolo e di S. Pietro La Cattolica, di cui a noi sono giunte solo poche notizie. 

L'antico abitato sorgeva non molto distante dalla vallata del fiume Coscile, corso d'acqua che sicuramente influenzò la frequentazione dell'area. Visitandola anche solo in parte, sono diversi gli spunti che possono suggerire segni di frequentazione in tempi molto antichi. Addirittura in alcuni tratti mi ricorda la più famosa e titolata valle del fiume Lao, culla del meraviglioso graffito del Bos primigenius di Papasidero. Le rocce stesse, sempre di origine calcarea facilmente modellabili dall'acqua, possono ancora nascondere reperti non ritrovati in piccoli anfratti o in grotte più ampie visibili ad occhio nudo sulle pareti più scoscese lungo il suo corso.

Assolutamente meritevole di essere citata in questo contesto è un'altura posta sulla destra idrografica del fiume Coscile: il sito di Sassone. Questa importante area archeologica possiede una serie di caratteristiche notevoli, e diverse sono ancora le ipotesi che interessano gli studiosi sulle sue origini e sul suo ruolo rispetto al resto della valle.
Giungendo dalla strada che collega San Basile a Morano Calabro ed inoltrandosi verso l'altura, subito compaiono agli occhi una delle due porte di ingresso e delle possenti mura:  elementi che stimolano la fantasia e che lasciano immaginare un centro fortificato medievale che garantiva sicurezza e protezione a chi ne avesse avuto bisogno. E l'immaginazione forse non tanto si sbaglia, avendo alcuni studi constatato (studi svolti dall'Università della Calabria nel 1996 diretti dal Prof. G. Roma e da precedenti ricognizioni del Gruppo Archeologico del Pollino 1985) che le mura sono di origine longobarda, utilizzate a protezione della collina e di quello che prima si trovata al suo interno. Si possono notare infatti i resti di alcune costruzioni che sono state identificate  come due modesti edifici di culto, di origine bizantina con la presenza di una necropoli al di sotto di uno di questi. Gli scavi realizzati hanno permesso di riportare alla luce diversi reperti. E una delle ipotesi attestata dalla grande sproporzione tra cinta muraria ed edifici ritrovati, fa pensare che probabilmente le altre strutture fossero costruite in legno e dunque andate incontro a degrado naturale.
Sempre gravitante nell'area vi è una grotta chiamata "Grotta di Donna Marsilia" nella quale durante operazioni di scavo negli anni '60, sono stati ritrovati reperti appartenenti all'eneolitico (3.000 - 2.000 a.C.), attestando così l'antica frequentazione del sito. Non solo, emozionante è stato ritrovare ancora in piedi per quanto malmessa una chiesetta, indicata come la Chiesa di S. Leonardo, ormai diroccata, all'interno della quale però si conserva ancora, seppur in condizioni non ottimali, un affresco cinquecentesco che raffigura una sacra famiglia tra S. Domenico e S. Leonardo.
Guardandosi intorno si nota molto bene come, la posizione sia predisposta ad avere un importante ruolo di collegamento e comunicazione tra il centro abitato di Castrovillari posto più a valle, e quello di Morano Calabro posto invece più a monte, tra i quali il sito di Sassone si posiziona chiaramente in maniera strategica.

Passeggiare ed esplorare questi luoghi così vicini all'area abitata mi ha fatto provare diverse sensazioni. Pensare mentre ero su quella terra, che lì in quei posti, secoli addietro hanno vissuto, anche se una pur minima della loro parte di vita, probabilmente uomini preistorici, ma sicuramente Bizantini, Longobardi e più avanti i primi "Castrovillaresi" mi ha fatto provare qualcosa che probabilmente solo la "storia dei luoghi" può trasmettere. 

Nel tempo che scorre, e nel progredire delle nostre città, spesso ci dimentichiamo che c'è un passato che si allontana sempre più e di cui purtroppo non ci interessiamo. Se non fosse per la propria storia molti sarebbero solo "posti", anonimi, piatti, uguali a tanti altri.

Per fortuna ad ognuno di noi rimane la scelta di non dimenticare e riscoprirli.
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    Sono sempre stato un appassionato di escursionismo e ho sempre sfruttato ogni momento disponibile per poter girovagare sulle montagne vicino casa.
    Oggi mi ritengo uno dei fortunati che è riuscito a fare della sua passione un mestiere. Qui racconterò alcune delle meravigliose esperienze vissute nell'area protetta più grande d'Italia
    .

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