Των αρμων (Tōn armōn)
Essi infatti hanno un motivo in più per festeggiare. In questa data, presso uno dei santuari mariani più importanti della Calabria, ricorre la festività della Madonna delle Armi. Questa, venne istituita nel 1846 a seguito ad una grazia ottenuta dagli abitanti di Cerchiara per intercessione della Madonna: il 25 aprile di quell'anno i fedeli organizzarono una processione per chiedere la salvezza del raccolto a rischio per un'annata eccessivamente calda, e prontamente il miracolo avvenne. Da allora, con apposito patto scritto, gli abitanti festeggiano la loro protettrice.
Seguire i sentieri che circondano il Santuario in questa data è palesemente diverso: la presenza dei tanti pellegrini e fedeli modella in un modo nuovo i paesaggi e i tratti del percorso che si sviluppano fino all'arrivo al Santuario dove si concentra tutta la popolazione giunta non solo a piedi.
Lungo il cammino incontro famiglie, piccoli e grandi, compagnie di giovani e anziani che per tradizione, per fede o per semplice voglia di percorrere quei chilometri fino al Santuario proseguono sfidando il caldo e la salita.
Dei vari incontri fatti lungo il percorso, e delle parole scambiate con le persone incontrate, sono due quelli che, ripensandoci, più fanno capire il senso della festa: il primo è una fugace chiacchierata fatta con un gruppo di ragazzi, appena adolescenti, che seppur così giovani hanno radicato in loro il senso di appartenenza a questa comunità e a quella tradizione a cui partecipano senza il minimo ripensamento e senza lamentarsi e che, riposandosi all'ombra di un bellissimo acero posto lungo il cammino, mi salutano con la convinzione di rivederci su al Santuario; l'altro incontro è quello con la signora Rosa, un'anziana donna che, ogni anno da quando ha memoria si reca a piedi fino al Santuario ringraziando la Madonna per la grazia ricevuta in favore del fratello maggiore, e che mantiene ferma la volontà e il passo, nonostante l'evidente schiena ormai piegata dall'età e il suo bastone come unico appoggio, segni di una incrollabile fede, e fedeltà.
La cerimonia prosegue con la visita all'icona sacra della Madonna, anche questa molto particolare e unica nel suo genere, e con la messa alla quale prosegue la processione fino alla località dell'Oratorio dove viene benedetto il paese prima di riportare la figura sacra al Santuario e proseguire con i festeggiamenti popolari a ritmo di fisarmonica e tamburello, mentre si mangiano e si bevono i piatti tipici della tradizione.
Una festa unica, che unisce tradizione, fede e natura. I boschi in piena vegetazione e la presenza del fiore simbolo di quest'area, la Paeonia peregrina salutano così il viandante che rientra sul sentiero del ritorno dopo la giornata passata a suo modo ad onorare la Madonna.